Per mantenere inalterate nel tempo le proprietà anticorrosive e le caratteristiche estetiche raggiunte,
i materiali di alluminio sottoposti ad anodizzazione necessitano di un trattamento di fissaggio finale.
Tale processo consiste nella chiusura dei pori presenti nel rivestimento di ossido mediante due diverse tecniche:
FISSAGGIO PER IDRATAZIONE (a caldo)
L’alluminio anodizzato può essere fissato, immergendo il materiale in acqua bollente per un tempo medio di 3 minuti ogni micron di spessore raggiunto.
Per effetto della temperatura, le molecole di ossido si idratano e producono un rigonfiamento che chiude i pori del rivestimento di ossido anodico.
In questo modo, il materiale potrà resistere nel tempo all’azione degli agenti atmosferici e mantenere inalterate le proprie caratteristiche estetiche.
FISSAGGIO PER IMPREGNAZIONE (a freddo)
Per fissare il rivestimento di ossido nell’alluminio anodizzato è possibile ricorrere ad una tecnica chiamata “fissaggio per impregnazione”.
In questo caso, il materiale viene immerso in una soluzione contenente sali di nichel fluoruro ad una temperatura mediamente bassa (dai 25 ai 30°C).
Secondo le normative vigenti, la temperatura della soluzione può essere però alzata fino a 60°C per accelerare la reazione di chiusura dei pori e facilitare le operazioni di spostamento del materiale.
Le finiture sono trattamenti preliminari realizzati su lamiere o profilati in alluminio.
L’anodizzazione dell’alluminio è un processo con una funzione anticorrosiva ed estetica.
Lamiere, profilati ed estrusi in alluminio anodizzato possono essere colorati.
Per mantenere inalterate nel tempo le proprietà anticorrosive e le caratteristiche estetiche.